L'industria italiana del fastener affronta l'emergenza coronavirus
Milano, 18 marzo 2020 - In questo momento di grande incertezza dovuto alla diffusione dell’epidemia di COVID‐19 in tutto il mondo, l’Unione Produttori Italiani Viteria e Bulloneria (“UPIVEB”) ritiene indispensabile far presente al mercato che le aziende associate si sono attivate per attuare le misure di sicurezza sanitaria necessarie per tutelare la salute dei propri lavoratori, in linea con quanto previsto dal DPCM dell’11 marzo 2020 (il “Decreto”) e del “Protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid‐19 negli ambienti di lavoro” concordato tra Governo, sindacati e parti datoriali in attuazione all’art. 1, co. 1, n. 9 del Decreto.
La maggior parte delle imprese associate è al momento operativa e sta adottando i massimi sforzi per far fronte alle obbligazioni contrattuali verso i propri clienti, per lo più stranieri e in buona parte operanti nel settore automotive.
Il 75% della produzione italiana di fasteners è infatti destinata all’estero, in particolare in Europa. La situazione dei contagi fuori dal confine italiano risulta essere attualmente meno grave. Non esistono, tuttavia, linee guida condivise a livello europeo riguardanti l’opportunità di mantenere attiva la produzione industriale. Ogni Paese, cliente e produttore si sta muovendo in autonomia con conseguenti e immaginabili future ripercussioni in tema di concorrenza tra imprese appartenenti a diversi Stati.
La forte propensione all’export del settore della produzione dei fasteners si traduce nell’impossibilità per le aziende associate di assumere posizioni unilaterali, le quali avrebbero un inevitabile e diretto impatto sulle attività dei rispettivi partner stranieri, causando possibili inadempimenti contrattuali, potenziali danni e connesse conseguenze legali.
Nell’esprimere preoccupazione per l’evolversi della pandemia in Italia e nel mondo, le imprese associate UPIVEB considerano la possibilità di chiusura dei propri stabilimenti produttivi italiani una scelta altamente responsabile in funzione della gravità dell’emergenza in corso.
Tale ipotesi, per la sua concreta attuazione, necessita di essere supportata da una forte condivisione politica e da una concreta base normativa, delle quali si auspica un rapido e comune raggiungimento sul piano europeo.
Aggiornamento (2 aprile 2020): le considerazioni di UPIVEB sono diventate realtà. Dato il continuo evolversi della situazione, le attività non coinvolte nella produzione di beni e servizi di prima necessità sono temporaneamente sospese fino ulteriori disposizioni governative.