Viterie e bullonerie osservano la Cina e le e-mobility
Venerdì 21 giugno l’industria dei fissaggi italiana si è riunita allo Sporting Club di Monza in occasione dell’Assemblea Generale UPIVEB (Unione Produttori Italiani Viteria e Bulloneria).
A seguito della riunione a porte chiuse dei soci per l’approvazione del bilancio, l’associazione ha aperto i battenti al pubblico: anche Expometals.net era fra i presenti.
Il Presidente Sergio Pirovano ha preso la parola per primo e dopo i saluti di rito ha subito introdotto una grossa novità: nel 2019 UPIVEB ha avviato un nuovo progetto che dà la possibilità alle aziende della filiera di entrare a far parte della realtà associativa. Lo scopo ultimo è quello di creare reti d'impresa e rafforzare i legami fra le aziende del territorio nazionale. I soci sostenitori, così vengono chiamati, sono già più di venti ed includono produttori di filo da stampaggio, costruttori di macchine per fasteners e specialisti in trattamenti termici e rivestimenti galvanici.
Il microfono è poi passato ad Antonio Selvatici, docente universitario, giornalista e scrittore d’inchiesta, per un interessante intervento su un argomento che molto preme ai produttori di fissaggi: l’auto elettrica.
Diversi sono i fattori che preoccupano l’industria dei fasteners che, come tutti sanno, vede nell’automotive il suo principale mercato di riferimento. In primis l’auto elettrica ha una meccanica molto più semplice rispetto alle auto con motore diesel o benzina ed impiega banalmente molte meno viti, dadi e rondelle di queste. A ciò si aggiunge il fatto che mentre le auto a scoppio sono tradizionalmente europee, l’auto elettrica batte in prevalenza bandiera cinese. Lì le grandi case automobilistiche trasferiscono la produzione ed investono per aprire nuovi siti produttivi. Il governo di Pechino ha saputo creare un terreno molto fertile per il settore, con progetti mirati che hanno fatto impennare la domanda e la produzione.
Una rivoluzione negli equilibri industriali e nell'economia internazionale sembra inevitabile ed il futuro per l'industria dei fasteners appare pieno di nubi; che cosa si può fare dunque per reagire? Innanzitutto servirebbe un’Europa forte, capace di soddisfare gli interessi dei suoi Stati membri; e poi c’è bisogno di innovazione.
Lo conferma anche Matteo Fenaroli, HuWare Partner e Founder, con il secondo intervento del pomeriggio dal titolo “L'innovazione non è fatta dalle macchine ma dalle persone”. Le parole d’ordine sono gestire la tecnologia, innovare e guardare sempre al futuro per farsi trovare pronti alle sfide che ci aspettano.
L’interesse generato è stato altissimo, così come svariati sono stati gli spunti su cui riflettere, che sono stati approfonditi dalla prestigiosa platea anche a cena, nell’elegante ristorante della struttura monzese.
1 / 4
2 / 4
3 / 4
4 / 4
// slides.length) {slideIndex = 1}
if (n < 1) {slideIndex = slides.length}
for (i = 0; i < slides.length; i++) {
slides[i].style.display = "none";
}
slides[slideIndex-1].style.display = "block";
}
// ]]>