1960 Seravesi
Macchine per lamiera
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Faccia a faccia con 1960 Seravesi, specialista in calandre e presse

Faccia a faccia con 1960 Seravesi, specialista in calandre e presse

expometals.net è lieto di dare il benvenuto tra i suoi espositori online a 1960 Seravesi, azienda italiana, conosciuta in tutto il mondo per la sua gamma di calandre a geometrie variabili e di presse per la formatura di fondi bombati.

Attraverso la voce del Sig. Paolo Bertolotti (sales manager), conosciamo più da vicino la storia dell’azienda, l’andamento attuale dei mercati e le prospettive per il futuro.

Ripercorriamo insieme la storia della vostra azienda. Come si è evoluta la vostra realtà, dagli anni ‘60 ad oggi?

L’azienda nasce con il nome di BSB, fondata dal Sig Seravesi Tommaso e da un socio. Qualche anno dopo, il Sig Seravesi Tommaso decide di mettersi in gioco da solo sul mercato mondiale e nasce la Sertom, nome che deriva dalle iniziali del suo cognome e nome. L’azienda si rivolge a mercati esteri, esportando macchine di grosse dimensioni negli Stati Uniti d’America negli anni ‘70, per poi sbarcare anche in Estremo Oriente negli anni ‘80, fornendo le proprie calandre a colossi quali la Hyundai e la Daewoo. I mercati di riferimento crescono e l’azienda esporta nella maggior parte dei Paesi del mondo. Fin da subito, Sertom si caratterizza per la costruzione di calandre di medio-grosso spessore, per poi iniziare la produzione sia di presse di grosso tonnellaggio per i cantieri navali, sia di presse con manipolatori e bordatrici per la produzione di fondi bombati. Il figlio Paolo entra in azienda nel 2001, portando nuovo slancio alla società che dal 2015 cambia nome in 1960 Seravesi, continuando a costruire macchine di qualità e di medio grosso spessore, oltre che linee per la produzione di fondi bombati, linee customizzate per la produzione di lamiere corrugate e curvaprofili, senza contare i servizi di revamping e ricondizionamento.


Quali sono le vostre punte di diamante? Quale o quali macchine/linee sono le più richieste?

1960 Seravesi punta sull’alta qualità dei propri prodotti. Per noi non è importante il numero di macchinari costruiti ogni anno, ma la loro qualità, per la quale non accettiamo compromessi. La nostra punta di diamante è la calandra ad assi variabili, nostro cavallo di battaglia dal 1978, anno in cui il Sig Seravesi Tommaso ha progettato e lanciato sul mercato questa macchina dalla geometria rivoluzionaria. Oltre alla calandra ad assi variabili, puntiamo sulla costruzione sia di linee per la produzione di fondi bombati, sia di linee per la produzione e la calandratura di lamiere corrugate per uso civile.

Su quali aree geografiche vi state concentrando al momento, e quali vi sembrano le più promettenti per il futuro?

I nostri mercati di riferimento sono  il Nord America e l’Italia. Altri mercati, secondari  - non per importanza ma per numero di vendite - sono la Spagna, l’Est Europa e il Brasile.

Dal vostro punto di vista, qual è lo stato di salute dell’industria della lamiera al momento?

Vediamo che in Nord America il mercato è molto attivo, ricettivo e con una forte domanda. L’Italia, purtroppo, con l'esaurirsi degli incentivi previsti dal “Piano Transizione 4.0” ha tirato un po' il freno a mano. La Germania non è molto ricettiva, almeno per la nostra realtà.

Come vi posizionate rispetto ai vostri competitor? Da dove provengono e quali sono i vostri rapporti con queste aziende?

I nostri maggiori competitor sono Italiani, ma si differenziano da noi per una produzione massiva e in serie, mentre noi vogliamo restare una “boutique” dove si costruiscono macchine su richiesta del cliente, con elevati standard di qualità. Per quanto riguarda le macchine per piccoli spessori, i produttori di lamiera americani e asiatici si rivolgono ai competitor turchi, che offrono prezzi inferiori ai nostri.


Molti produttori di macchine del settore hanno iniziato a offrire anche macchinari e attrezzature usati. Come si comporta 1960 Seravesi in questo senso?

Il nostro business non sono solo macchine nuove, anzi, siamo molto forti nell’acquisto di nostre macchine usate che rivendiamo poi completamente ricondizionate e revisionate, con nuovo impianto elettrico con PLC di ultima generazione, nuovi componenti idraulici. Praticamente, possiamo dire che dopo il nostro “trattamento”, non ci si accorge nemmeno che si tratta di un usato.

Rispetto al problema della carenza di componenti elettronici per la fabbricazione delle macchine, la vostra azienda come si pone e che strategie ha adottato?

Soffriamo anche noi un po’ come tutti, ma non più di tanto, da un lato perché i nostri numeri sono minori; dall’altro perché la nostra strategia per gli approvvigionamenti a lungo termine ci ha ripagati: gli accordi con i fornitori di lungo corso sono stati la chiave per non rimanere mai senza componenti fondamentali.

Da più versanti si sente parlare di difficoltà nel reperire forza lavoro specializzata. Anche voi siete toccati da questo tema?

Questo è un tema molto spinoso, perché anche noi fatichiamo a trovare manodopera specializzata e giovani volenterosi di imparare. Abbiamo aperte ricerche con numerose agenzie, scuole e università, ma non si trova personale.

Uno sguardo al futuro: che previsioni e obiettivi avete per il 2023?

Rispetto al 2022, quest’anno vedremo un incremento molto importante in termini di fatturato, risultato che vogliamo mantenere e  anzi consolidare anche nel 2024.

Per conoscere meglio le calandre, le presse idrauliche e le macchine curvaprofili 1960 Seravesi, vi invitiamo a visitate lo stand online allestito di recente su expometals. 

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venerdì 21 aprile 2023
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