Laminazione del filo: tutte le strade portano a Invimec
Che sia destinato al settore industriale o al settore orafo, il filo viene sempre fabbricato a partire da un metallo (o da una lega) fuso e poi solidificato tramite colata ed estrusione.
Il prodotto finale di questi processi non è però ancora pronto per essere immesso sul mercato e necessita di ulteriori lavorazioni. Il diametro di partenza è variabile (in base alla tecnica e agli impianti utilizzati), ma possiamo affermare che la gran parte del filo viene lavorato (o deformato plasticamente a freddo) a partire da Ø25 mm per poter arrivare dopo laminazione o profilatura fino a diametri di 0.5 mm.
Ci sono molte strade che possono essere intraprese per ridurre il filo in sezione e sta al produttore trovare il percorso più adatto alle proprie esigenze. Per continuare con la metafora del viaggio, è come dire che tutte le strade portano a Roma. Questo è vero, ma per raggiungere la nostra meta possiamo scegliere fra diverse vie: quella più rapida, quella più facile, quella più economica, ecc. Lo stesso vale per la riduzione a freddo del filo: a seconda del materiale e della relativa applicazione finale, infatti, il cliente avrà di volta in volta priorità od obiettivi diversi.
Esempi più comuni di necessità costruttive:
• costo moderato (è importante effettuare la riduzione in sezione nel minor tempo possibile);
• proprietà metallurgiche legate alla lavorabilità o duttilità (vale a dire quella particolare attitudine a essere deformato);
• proprietà termiche ed elettriche particolari (dilatazione o capacità termica, conduttività, ecc.);
• forma e dimensioni con tolleranze specifiche per lavorazioni o applicazioni speciali;
• caratteristiche estetiche come lucentezza superficiale e resistenza all‘usura;
• caratteristiche meccaniche legate ad affidabilità e durata (resistenza a trazione o carico di rottura).
In base al materiale e all’applicazione finale, bisognerà quindi seguire un percorso specifico, ma scegliere la strada giusta è più facile a dirsi che a farsi. Tante realtà, sia industriali che orafe, non hanno un reparto R&D interno, altre sono limitate da macchinari obsoleti (quindi vincolate da risultati certi, ma senza possibilità di sperimentare), altre ancora si sono appena affacciate a questo settore e non possiedono l’esperienza necessaria.
Per questo motivo, Invimec mette a disposizione della clientela tutta la propria competenza per far sì che ogni produttore trovi la strada giusta.
Nello specifico, l’azienda veneta offre la possibilità di provare sei diversi modelli di treni di laminazione, effettuare prove tecniche sui materiali (anche su quelli che non si prestano a essere trafilati, come lo zinco e lo stagno), simulare il processo produttivo, e verificare il risultato tramite analisi metallurgiche e dimensionali.
Che cosa stai aspettando? Trova le soluzioni più adatte alle tue esigenze, contatta Invimec tramite i riferimenti qui di fianco.
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