COVID-19, ESSEBI: “Ne usciremo più forti di prima”
È ormai passato più di un mese dall’inizio della Fase 2 e dalla conseguente riapertura di tutte le attività industriali e artigiane del paese. In molti casi, però, riapertura non ha significato ripartenza. Numerose sono le testimonianze di imprenditori che si sono trovati di fronte ad una situazione di mercato di sostanziale immobilità, con ordini congelati e una domanda praticamente nulla.
Abbiamo scambiato due chiacchiere con Giuseppe Parroco, titolare della Essebi di Ozzero (MI), specializzata nella costruzione di macchine per lo stampaggio a freddo di pezzi standard o speciali, per analizzare dall’interno lo stato di salute di un settore importante come quello dei fastener.
Lockdown: un giorno di colpo ci svegliamo e il virus che tanto sembrava lontano, confinato in una città situata nella Cina orientale, è sull’uscio di casa.
“Penso che nessuno si sarebbe mai potuto immaginare una pandemia mondiale. È stato davvero uno shock trovarsi il virus in casa, soprattutto per noi in Lombardia. All’improvviso ci siamo ritrovati a dover chiudere l’azienda e a rifugiarci in casa. Ovviamente, ci siamo attenuti per filo e per segno ai decreti ministeriali. Sono convinto che la salute venga prima di tutto.”
Fase 2: dopo settimane passate a stringere i denti, finalmente si riparte.
“Innanzitutto, ritengo che i tempi siano stati quelli corretti. Come già detto, la salute viene prima di ogni cosa. Per la riapertura, così come avevamo fatto in precedenza per l’inizio del lockdown, abbiamo seguito alla lettera i protocolli ministeriali. Misuriamo e registriamo la temperatura a chiunque entri in azienda, mentre effettuiamo sanificazioni frequenti degli ambienti di lavoro. Inoltre, ci siamo attrezzati fin da subito per poter mettere mascherine, guanti e prodotti igienizzanti a disposizione di tutti. Per nostra fortuna, non siamo in molti, ma lavoriamo in spazi estesi; non abbiamo problemi di assembramenti (ride NdR).
Tornando alle misure di sicurezza messe in campo dal governo, credo che qualsiasi soluzione che possa potenzialmente ridurre il pericolo di una nuova ondata sia quella corretta. Dobbiamo fare tutto il possibile per permettere alle persone di lavorare in condizioni di massima sicurezza - prosegue il sig. Parroco.
Siamo ripartiti con entusiasmo e molta voglia di fare, rimboccandoci le maniche per fornire il miglior servizio di assistenza possibile ai nostri clienti. Vista la situazione d’emergenza, penso sia un nostro preciso dovere non far perdere nemmeno un minuto di produzione ai nostri clienti.
Per quanto riguarda i sostegni economici all’industria, fortunatamente non ne abbiamo avuto bisogno. A mio parere, però, quando si parla di finanziamenti alle aziende in difficoltà, i tempi sono fondamentali. Credo che l’Italia si sia mossa in ritardo in questo senso… un grande errore da parte del Governo.”
Futuro: cosa ci aspetta nel breve-medio periodo?
“Di sicuro l’epidemia di Covid-19 lascerà strascichi pesanti, ma sono un inguaribile ottimista e so quanto i lavoratori e gli imprenditori italiani sono capaci di dare nei momenti più difficili. Abbiamo una creatività e una passione unica al mondo. Se lo Stato ci sosterrà a dovere ne usciremo più forti di prima. Nello specifico, per quanto riguarda il settore fastener, penso che assisteremo ad un calo iniziale della domanda, ma sono altresì convinto che nel giro di qualche mese tutto tornerà come prima.
Sono assolutamente certo che a breve torneremo alle nostre vecchie abitudini. Ci vorrà ancora un po’ di tempo, ma presto ricominceremo a vivere la nostra vita come abbiamo sempre fatto.”
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