Nel cuore della pandemia: il racconto di Gel tra lockdown e ripartenza
La fine del lockdown fissata il 4 maggio ha sancito l’inizio di un lungo periodo di convivenza con il virus, la cosiddetta “Fase 2”. Mentre la pandemia da Covid-19 appare sotto controllo in Italia e in Europa, si delineano sempre di più i danni subiti da famiglie, imprese e dall’economia in generale. Viene spontaneo interrogarsi e riflettere sulla situazione: si poteva prevedere l'emergenza? Le misure di contenimento sono state adeguate? Che futuro ci aspetta?
Ne abbiamo discusso con GEL, specialista nella produzione di una vasta gamma di articoli in filo metallico con sede in Lombardia, 30 km a nord di Milano, nell’epicentro della pandemia in Italia.
“Purtroppo, penso che nessuno potesse prevedere una situazione di una tale gravità e portata. Per quanto riguarda la nostra azienda, abbiamo sospeso la produzione nei primi giorni di marzo in ottemperanza alle disposizioni governative, attrezzandoci fin da subito per riorganizzare il reparto commerciale in smart working. Il nostro stabilimento è rimasto chiuso fino al 24 aprile, giorno in cui abbiamo ripreso con entusiasmo e voglia di recuperare il tempo perso.” - ha commentato il sig. Jody Giussani, Responsabile Commerciale e Logistica dell’azienda di Veduggio con Colzano.
Se chiudere non è stato semplice, anche ripartire ha richiesto notevoli sforzi da parte di tutti. “Oggi, col senno di poi, penso che si potesse riaprire prima. Per poter riprendere le attività e garantire la sicurezza dei lavoratori, abbiamo adottato tutte le procedure richieste dal protocollo, come mascherine, disinfettanti, controlli della temperatura corporea e sanificazioni giornaliere. Mi auguro che tutto questo sia sufficiente per evitare che il virus si diffonda di nuovo, perché non credo che il paese possa affrontare un nuovo stop. L’Italia ha bisogno del Made in Italy e dovrebbe venire incontro agli imprenditori.”
Infine, c’è stato modo di parlare anche del futuro. “La nostra azienda punta molto sulle fiere commerciali come opportunità per fare business. A oggi però, non ho idea di come e quando ripartiranno. In queste condizioni non sarà scontato vedere una forte partecipazione sia di espositori che di visitatori.” - prosegue il Sig. Giussani “È un dato di fatto che tutti si sono fermati, chi più chi meno, ma probabilmente vedremo le vere conseguenze più avanti. Tutto dipenderà dalla richiesta e dal fabbisogno di prodotti. Al momento, ad esempio, il settore dell’auto è completamente fermo. Mi auguro che ritorni tutto il più possibile come prima. Forse non proprio tutto: l’effetto del virus sull’ambiente è stato davvero incredibile e per qualche settimana l’inquinamento è sembrato sparire di colpo. Dovremmo tutti fare tesoro di quel che accaduto e impegnarci a modificare da subito le nostre abitudini per il nostro bene.”
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