Kanban sì o Kanban no? La logistica secondo Kilton
Kanban è una parola che oggi definisce un particolare metodo per gestire il flusso di lavoro in modo snello ed efficiente.
Il metodo Kanban nasce in Giappone: all’interno degli stabilimenti Toyota, negli anni ‘40 del secolo scorso avvenne un significativo cambio nel modo di intendere la produzione. Con l’obiettivo di rispondere alle richieste del mercato (prospettiva “pull”), il Kanban divenne un nuovo sistema per rendere ogni singolo passaggio rintracciabile, partendo dalla domanda e completando il ciclo del prodotto. Nacque così la così detta Lean Production, ovvero la massima attività produttiva con il minimo spreco di risorse.
Si arriva ai nostri giorni, con la diffusione del metodo Kanban per la gestione della produzione e degli approvvigionamenti a magazzino. Un modus operandi come il Kanban sembra essere un baluardo di efficienza.
Ma è tutto oro quel che luccica? Considerando i costi necessari a gestire un sistema così complesso, più alti rispetto al prodotto stesso, è davvero funzionale all’atto pratico per una viteria? Kilton non ne è del tutto convinta. Parliamone insieme al team di esperti dell’azienda per riuscire a fare un bilancio di validità.
Privacy e sicurezza
Quando scegli il Kanban accetti di ospitare in azienda personale esterno. Non si tratta di una questione di fiducia, c’è da fare molta attenzione, in quanto privacy e sicurezza sono fortemente a rischio.
Formazione di personale specializzato
È necessario formare del personale dedicato alla gestione del sistema Kanban, disperdendo energie normalmente impiegate nella produzione e nella gestione “tradizionale” degli ordini.
Rapporto diretto con fornitori e acquirenti
Un altro aspetto che lascia perplessi è la perdita del rapporto diretto con i fornitori e gli acquirenti. Il sistema Kanban permette infatti di stipulare contratti di fornitura continuativi in entrata e in uscita. Se, da un lato, l’azienda può alleggerire il carico di lavoro agli uffici vendite e acquisti, dall’altro gli stessi uffici perderanno l’abitudine a fare valutazioni sui costi della merce e sul rapporto con i fornitori.
Per concludere, appare chiaro che per aziende come Kilton, il gioco non vale la candela, in quanto non fa in alcun modo l’interesse del cliente.
“In sintesi, dove altri vedono un sistema funzionante, noi vediamo un sistema dove lo sgravo di mansione e di responsabilità vige sovrano. Per noi si tratta di un sistema in cui il cliente è alla mercé di un fornitore. Quando questo accade, di sicuro non si risparmia né si progredisce.”
È innegabile che sia un servizio e che come tutti i servizi si paghi. Ma quanto si dovrebbe pagare per avere effettivamente un servizio sicuro, efficiente, che rispetti la privacy e che risponda tempestivamente a ogni esigenza?
Troppo in confronto al guadagno.
Se volete leggere maggiori considerazioni su questa tendenza del momento, non perdetevi l’articolo completo >>
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