La parola all'imprenditore: MECAVIT Italia.
La parola all'imprenditore: MECAVIT Italia.
Il punto di vista che ascoltiamo questa settimana è quello del sig. Giuseppe Verdoliva, direttore commerciale della Mecavit, azienda di Castel Guelfo (BO) leader nel mercato industriale della produzione di viteria in acciaio al carbonio ad alta resistenza ed inossidabile.
In quali settori trovano applicazione i vostri prodotti?
Nei più svariati, dall'automotive, al motociclismo; elettrodomestico, meccanica sofisticata, nautica, serramenti, arredamento etc...
Il più trainante?
Ultimamente stiamo lavorando bene per l'automotive. Abbiamo ottenuto nuove commesse da parte di importanti Clienti Europei, quale risultato di un progetto realizzato negli ultimi anni di ampliamento e miglioramento delle nostre tecnologie produttive.
Ce ne parli.
Negli ultimi anni, nonostante la crisi mondiale che ha penalizzato il nostro settore, abbiamo realizzato una serie di misure volte ad ottimizzare i nostri processi aziendali: da un nuovo sistema di controlli di laboratorio, ad una nuova linea di trattamento termico di ultima generazione, che per la viteria in acciaio ad alta resistenza, è la fase più delicata. Nell’indirizzarci verso la viteria di piccole dimensioni a cava esagonale ed esalobata abbiamo deciso di privilegiare la produzione di viti speciali, che oggi rappresentano il 65-70% della nostra offerta. Per quanto riguarda, invece, la materia prima circa il 90% è costituita da vergella di acciaio al carbonio e il restante 10% da acciaio inossidabile.
L’orientamento verso la viteria speciale, sicuramente molto più impegnativa, ci ha permesso di portare il nostro marchio fuori dal mercato domestico, ed aprire le porte di prestigiosi gruppi operanti in settori industriali di eccellenza. Per tale clientela realizziamo viti davvero uniche che mettono a dura prova la nostra professionalità, ricevendo però in cambio forti gratificazioni e continuità di rapporto nel tempo. Puntate su un segmento di clientela di alto livello, quindi?
La qualità è il nostro cavallo di battaglia. Mecavit pur essendo in linea con il mercato, non è talvolta identificata come una Azienda tra le più economiche, questo si può dire, ma ci rivolgiamo a interlocutori per cui contano, oltre al prezzo, la qualità ed il rispetto dei tempi di consegna e della contrattualistica... E questo aspetto monitorato da vicino, è una strategia che sta pagando.
Siete in una fase positiva, dunque.
Sì, il 2011 è partito sulla falsariga del 2010, che per noi è stato un anno eccezionale.
Quanto esportate, in percentuale?
Il 65% della nostra produzione è destinato all'estero, soprattutto ad altri Paesi europei, specialmente Germania, Francia, Olanda e Scandinavia.
E come vi muovete per farvi conoscere all'estero?
Partecipiamo alle fiere settoriali più interessanti. Siamo stati tra gli espositori Italiani a Stoccarda, a fine Febbraio per la Fastener Fair. Abbiamo inoltre deciso di esporre in India alla prima edizione della Fastener Fair di Mumbai ad aprile scorso, per testare la possibilità di seguire uno dei mercati emergenti più attivi nell’industria meccanica. Ad aprile 2012 prevediamo di partecipare alla Fastener Fair di Hannover, che si svolgerà nell'ambito della più ampia fiera della subfornitura.
A parte le fiere, che altri mezzi usate?
Per noi hanno molta importanza i viaggi all'estero, per restare in contatto con la clientela, e mantenere un rapporto personale continuo con le Aziende con cui lavoriamo. Nello stesso tempo, riserviamo molta importanza anche al web, con la partecipazione al portale expofastener.com, che manteniamo aggiornato pubblicando le ultime notizie aziendali, e con il nostro sito web aziendale, anche questo sempre al passo con le novità che ci riguardano.
Dal punto di vista di chi come lei lavora nel settore tutti i giorni, e ne conosce le problematiche, se potesse fare un appello, agli imprenditori, alla politica, alle istituzioni, a chi si rivolgerebbe e per chiedere cosa?
Il rapporto con le istituzioni locali è sempre stato buono. La critica che possiamo fare è che i tempi delle istituzioni non sono come quelli delle aziende: la burocrazia fa perdere troppo tempo e questo rallenta lo sviluppo. Servirebbero davvero delle norme che semplificassero e snellissero le procedure e le autorizzazioni peraltro indispensabili.
Mi rivolgerei inoltre agli imprenditori europei, per chieder loro di privilegiare e guardare con più attenzione la produzione proveniente dai Paesi dell'Unione, che non ha niente da invidiare a quella asiatica. Naturalmente con un occhio alla competitività considerando che grazie all’innovazione tecnologica dei produttori, le Aziende Europee del nostro settore hanno ridotto moltissimo il gap di prezzo che esisteva fino qualche anno fa rendendosi oggi altrettanto interessanti.
Dobbiamo essere noi in prima persona a sostenere la nostra industria, e a fare ogni sforzo per salvaguardare l'occupazione dei lavoratori europei ed aiutare così direttamente la nostra economia.
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