Come si diventa un mollificio benefit
Una società benefit è una forma di impresa che cerca di bilanciare la creazione di valore economico con la creazione di valore sociale e ambientale. Soggetta alle stesse leggi e regolamentazioni delle società tradizionali, differisce da queste in quanto ha l'obbligo legale di coniugare gli interessi degli azionisti o della proprietà con quelli della comunità e dell'ambiente. In Italia le società benefit sono state introdotte dalla legge n. 208 del 28 dicembre 2015, tuttavia non sono ancora conosciutissime; secondo i dati, nel Paese ne esistono poco più di 2000.
Una di queste è la CO.EL. srl, società della provincia di Lecco specializzata nella produzione di componenti elastici come molle e minuterie metalliche.
Ho fatto una chiacchierata con Angelo Cortesi, fondatore e amministratore del mollificio che da anni si batte per portare avanti un modello di impresa etica.
Quando è avvenuta la trasformazione in società benefit e quale percorso vi ha portato a questa decisione?
La firma è avvenuta davanti al notaio a dicembre 2022 - perché si tratta di un passo formale, oltre che sostanziale, molto importante. Occorre inserire tutti gli impegni che l’azienda si prende nello Statuto, mettendo per iscritto le finalità di beneficio che ci si propone nei confronti del personale, della comunità e dell’ambiente. Per noi, è stato il coronamento di un percorso durato due anni in cui abbiamo ragionato in modo condiviso su principi, valori, visioni dell’azienda: tutte cose che poi condizionano anche le strategie.
Si potrebbe pensare che quando si fa del bene non occorra metterlo per iscritto - come la pensa lei in merito?
Anch’io una volta pensavo che certe iniziative non richiedessero di essere formalizzate. Confidavo nell’attitudine da buon padre di famiglia tipica di noi imprenditori italiani, abituati a perseguire buone pratiche, soprattutto nei confronti della comunità in cui l’azienda si inserisce, senza obblighi o prescrizioni rigorose. Ma mi sono dovuto ricredere, superando anche l’avversione che avevo verso il “misurare” le attività di pubblica utilità.
Cosa intende per misurare?
La legge che ha istituito le società benefit prescrive che ci sia un controllo ufficiale degli impegni che l’azienda si è assunta: occorre ogni anno effettuare una valutazione d’impatto per determinare il grado di successo delle azioni intraprese dalla società. Quanto sono state efficaci le attività svolte in relazione agli obiettivi prefissati? Senza misurare non si può migliorare, e fare di più e meglio l’anno dopo. La valutazione d’impatto è a tutti gli effetti un documento pubblico, consultabile da chiunque, che ci impegna ancor di più a perseguire i nostri scopi. Poi c’è un altro aspetto importante, legato alla comunicazione, se vogliamo.
Quale?
È ora di smetterla di raccontare solo cose brutte! Siamo abituati a sentire sempre notizie orribili o peggio vuote, di scarso valore: dobbiamo imparare invece a raccontare le cose belle che si fanno in azienda a beneficio della comunità e propagandare esempi positivi, perché anche gli altri siano stimolati a fare altrettanto.
Che strada deve seguire un’azienda che vuole diventare società benefit?
Io mi sono fatto assistere da dei consulenti esterni e mi sono impegnato in prima persona affinché il modello utilizzato per misurare l’impatto, che solitamente è basato sul BIA statunitense - laddove BIA sta per "Benefit Impact Assessment" - fosse più rispettoso della nostra cultura e adatto al sistema imprenditoriale italiano, fatto al 99,3% da micro e piccole aziende. Se vogliamo che il modello delle società benefit si diffonda, occorre una soluzione snella, basata sulla cultura aziendale mediterranea e sulle nostre dimensioni d’impresa. Per questo ho accettato di buon grado di partecipare alla messa a punto e di fare da beta tester della “matrice d’impatto” elaborata dalla Scuola di Economia Civile.
Quali sono i prossimi passi per CO.EL.?
Continuare così! L’auspicio, naturalmente, è che clienti e fornitori ci scelgano, oltre che per la qualità dei nostri prodotti, anche per questa nostra presa di posizione. Posso dire fin d’ora che la nostra scelta ha suscitato molto interesse.
Ancora tanti complimenti a CO.EL.!
Per maggiori informazioni sull’azienda e per i dati di contatto, vi invitiamo a fare riferimento alle informazioni a lato.
Daniela Di Maggio
Caporedattrice expometals.net
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