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L'intervento di Marco Berera di Acciaitubi alla 17° edizione dello Steel Market Outlook.

L'intervento di Marco Berera di Acciaitubi alla 17° edizione dello Steel Market Outlook.

L'intervento di Marco Berera di Acciaitubi alla 17° edizione dello Steel Market Outlook.

Marco Berera di Acciaitubi è intervenuto durante la 17° edizione dello Steel Market Outlook  tenutosi a luglio con domande a Gozzi (amministratore delegato di Duferco). «La mia domanda è per Gozzi – ha esordito Berera -. Lei è sempre stato un fautore del megaciclo siderurgico, che prospettava benefici per l’intero globo grazie alla domanda trainante di Cina ed India nei prossimi 10-15 anni. Purtroppo, al momento, si vede che il mondo è spaccato in due: Cina ed India stanno crescendo da sole e si possono produrre autonomamente tutto l’acciaio di cui hanno bisogno. In Europa e negli Usa, invece, sull’onda dell’entusiasmo degli ultimi anni si sono ampliate notevolmente le capacità produttive, ma attualmente non si riesce a trovare degli sbocchi a questi volumi in eccesso. Con questa situazione, come crede che influirà il sentimento positivo di cui ha parlato durante la sua relazione? Quanto crede che durerà, tenendo presente che siamo in presenza di cicli sempre più corti?» «Al momento non c’è risposta certa a questa domanda – ha risposto Gozzi -. Noto un sentimento positivo nelle prime settimane di luglio ma sono prudente sulla possibilità che l’andamento si consolidi. Per ciò che concerne la velocità dei cicli, non sono d’accordo. Abbiamo vissuto un ciclo lunghissimo, iniziato ad ottobre 2003 e finito nell’agosto 2008. In questi anni forse c’è stato un difetto di lettura da parte degli analisti e anche da parte mia: essendo un uomo dell’economia reale tendo ad interpretare la macroeconomia come saldamente ancorata ai fondamentali reali, soprattutto al comparire sulla scena globale di economie che in passato avevano avuto un ruolo marginale. Oltre a questo, però, c’era una “droga” finanziaria che ha influenzato la crescita ed ha indotto distorsioni cognitive negli analisti e negli investitori, che l’hanno sottovalutata».  

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martedì 8 settembre 2009
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