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Aggiornamenti su acciai, non ferrosi e rottami: la grande trappola

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Aggiornamenti su acciai, non ferrosi e rottami: la grande trappola

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Qui abbiamo selezionato i dati più rilevanti e più di attualità per il pubblico di expometals.net. Lo faremo regolarmente ogni primo lunedì del mese, in modo da darvi conto dell'andamento dei prezzi con una certa costanza.
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ACCIAI

Gli ultimi movimenti dei prezzi di “lunghi” e “piani” mettono in evidenza una certa proattività da parte delle acciaierie a contrastare una tendenza generalizzata di ribassi, fenomeno che ha caratterizzato la quasi totalità della seconda parte di questo 2022. Il maggior problema per produttori e rivenditori è quindi quello di smuovere i prezzi dei semilavorati in presenza di una domanda decisamente asfittica. La tanto paventata riduzione produttiva non ha sortito l’effetto sperato, questo anche per effetto di una dislocazione così ampia delle giacenze di prodotti e la necessità di molti, soprattutto nei settori della rivendita e della trasformazione dei coils, di far quadrare i conti rispetto ad una quota di ricavi in forte contrazione e con i costi in ascesa esponenziale per via dell’incremento della componente energia. Un dato importante al riguardo viene dalla gestione pressoché univoca della fissazione settimanale dei prezzi dei “piani” in tutta la parte occidentale dell’Europa, Italia compresa. Le quotazioni sono risultate sostanzialmente invariate su tutti gli allestimenti, con il solo distinguo per il laminato a freddo di casa nostra, in calo di circa 20 Euro tonnellata e solo sulla parte alta del prezzo. I movimenti più significativi si stanno avendo sui “lunghi”, anche per una maggiore differenziazione dimensionale dei produttori. L’indicazione del riferimento settimanale della billetta, in rialzo di 10 Euro/tonnellata, ha prodotto nel campo dei laminati reazioni di forte contrasto alla decisione. Gli utilizzatori di rebar stanno “annusando” la possibilità di chiudere affari importanti forzando le trattative, questo nonostante la variazione in aumento di un punto percentuale del tondino. Le situazioni su vergella e profili per carpenteria risultano più fluide a seguito di voci sempre più insistenti che stanno giungendo dalla Turchia, dove non si escludono a breve importanti adeguamenti al rialzo su questi prodotti. La fase di considerevole riduzione della componente energia ha permesso ai produttori degli inossidabili di diminuire in modo significativo gli extra lega per il mese in corso. Gli austenitici 303 e 304 sono scesi di 0.16 Euro/chilogrammo rispetto a novembre, mentre il 304L ed il 316 sono risultati in calo rispettivamente di 0.13 e 0.10 rispetto al listino precedente. Le diminuzioni hanno interessato anche i ferritici, con una media mensile di 0.25 Euro/chilogrammo e di 0.27 per i martensitici. Le stime di quotazione per il mese di Gennaio 2023 sono ancora in un contesto di favore per gli austenitici, ma per via del costante apprezzamento del Nichel il margine di vantaggio si sta assottigliando, 8 centesimi per gli AISI 303 e 304 e 7 per il 304L e il 316. I differenziali di calo risultano più consistenti per ferritici e martensitici, sempre al netto della componente energia, collocabili in un intervallo compreso tra gli 11 e 12 centesimi di Euro per chilogrammo.

ROTTAMI
L’ultimo mese di questo 2022 si è aperto in modo tumultuoso e tra numerose incertezze sul lato prezzi, a riprova di un controverso anno lavorativo e con chi opera nel settore dei rottami vivere le vicissitudini di questi ultimi tempi sempre in prima linea. Le dinamiche delle quotazioni dei rottami ed in modo particolare di metalli e leghe, assumono un immediato ritorno dalle dinamiche di variazione dei prezzi LME, anche repentine, come sta accadendo da circa una settimana. I giorni di lavoro effettivo in questo mese di dicembre saranno veramente una manciata e vedendo quello che sta avvenendo in Borsa, la notizia non può che assumere un contorno positivo, soprattutto per i commercianti. Un contesto di mercato in “standby” fino a gennaio inoltrato, in attesa di linee di quotazione più nitide e certe risulta essere l’opzione più accreditata o per meglio dire, più auspicata. Le incertezze che accompagnano il futuro delle tendenze di quasi tutti i metalli, ma in modo particolare di Rame, Alluminio e Nichel, costringeranno i commercianti a produrre listini con valori estremamente prudenziali, essendo tutti consapevoli della provvisorietà dello stato attuale listino LME. L’evidenza di importanti eccessi di tonnellaggi per quanto riguarda le differenti classifiche dei rottami di acciaio, sta caratterizzando questo ultimo frangente d’anno anche nel comparto dei ferrosi. Le significative riduzioni dei prezzi legati alle demolizioni, la E3 (leggera) fino a 15 Euro/tonnellata e la E1 (pesante) fino ad un massimo di 10, mette in evidenza la poca predisposizione all’acquisto da parte delle acciaierie, girando alle mandatarie il gravoso compito di immagazzinare i lotti in ingresso presso i loro piazzali, con l’incognita su gennaio, in termini di prezzi e riavvio forni. Il lamierino E8 si inserisce in questo contesto di incertezza con dei valori in controtendenza, facendo registrare degli incrementi su base settimanale oltre i 10 Euro/tonnellata, sebbene il dato di 5 sia quello più diffuso. La differenziazione delle tendenze dei prezzi e le entità dei volumi interessati per ciascuna classifica ha portato l’indice settimanale MetalWeek sui rottami a chiudere in negativo, il riferimento è sceso di oltre 2 Euro, passando così da 352.82 a 350.43 per tonnellata.

NON-FERROSI E LEGHE
La mancanza di punti di riferimento attendibili e certi rappresenta il principale fattore di criticità della fase interpretativa dell’attuale situazione di mercato riferita alla Borsa LME. I prezzi degli “industriali” stanno conoscendo una nuova importante evoluzione rialzista, a meno di un mese dalla precedente, il cui effetto fu un repentino ridimensionamento, che portò il listino LME a cedere circa il 5% dal punto di massimo relativo. La situazione attuale è la medesima, con tutti i metalli, Stagno a parte, a evidenziare degli accumuli di denaro “lungo” decisamente insostenibili, anticamera di importanti rovesciamenti di indirizzo sul fronte prezzi LME 3mesi. Agli assertori che dietro questi fenomeni di esplosione dei prezzi ci sia la mano del comparto speculativo-finanziario occorre fare un’operazione di decontestualizzazione importante e prendere atto della presenza di operatori di questo settore che svolgono interventi con la modalità del “mordi e fuggi”. Il costo del denaro per mantenere aperta una posizione in Borsa oltre la giornata di esecuzione, il cosiddetto “overnight”, è al momento del 4.2% su base annua, valore che peraltro deve essere calcolato sull’ammontare totale del lotto LME, ad esempio una posizione di Rame LME costa, in termini di finanziamento, circa 25 Dollari al giorno. È quindi fondamentale per gli utilizzatori conoscere quelli che saranno i limiti massimi di questa nuova fase espansiva dei prezzi LME 3mesi e soprattutto per singolo metallo, più che in termini generali, con l’indice LMEX settimanale che ha riportato il 6.8% di incremento. Il Rame presenta uno degli accumuli di denaro più consistenti e questo elemento non è certo un dato da sottovalutare. Il metallo sarà in grado di espandere il suo raggio di azione in ambito prezzo LME 3mesi fino a lambire gli 8600 Dollari, ma non oltre e poi prendere la china ribassista. La situazione dello Zinco è diametralmente opposta, nonostante l’accumulo di denaro abbia raggiunto un livello di rilievo. La spinta rialzista è ancora in piena evoluzione per lo Zinco con spazi di manovra ancora ampi e destinato a ritoccare i massimi relativi più recenti, primo fra tutti quello della seconda settimana di novembre. Le leghe a base di Rame e Zinco sono quindi estremamente sotto tensione dal punto di vista prezzi, per Ottone e Zama si prospetta una settimana non facile, dove se possibile, risulta opportuno attendere tempi migliori per gli acquisti. L’Alluminio rientra tra i metalli che presenteranno nelle prossime sedute dei margini di azione contenuti in ambito espansivo, nonostante la possibilità di raggiungere dei momentanei livelli di massimo relativo e che non dovranno essere confusi come momenti di avvio di una fase rialzista di ampio respiro. Nell’ambito di una diffusa tensione dei prezzi del listino LME, un occhio di attenzione particolare va sempre dedicato al Nichel, dove la propensione rialzista è prossima all’esaurimento, anche a causa di una domanda effettiva di metallo poco consistente. La fase finale di questa diffusa crescita del listino LME porterà un consistente vantaggio al Piombo, raggiungendo così i livelli di massimo visti lo scorso mese di agosto, ma sarà anche il più penalizzato al cambio di indirizzo della Borsa. Lo Stagno non deluderà le attese di chi qualche settimana fa è risultato confidente sulla possibilità di un’ulteriore decrescita del riferimento LME 3mesi. La situazione attuale presenta un sostanziale equilibrio tra domanda e offerta, con la consapevolezza che il collocamento ideale della quotazione dello Stagno è ad un livello ancora più elevato. 
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lunedì 5 dicembre 2022